Paola Perego malattia e nefrectomia parziale per neoplasia: cos’è, conseguenze, tempi di recupero
Paola Perego operata per asportare un tumore al rene, la conduttrice ha dato l'annuncio su Instagram
Paola Perego ha annunciato la sua malattia e ha rivelato di essersi sottoposta a nefrectomia parziale per neoplasia, scopriamo tutto su questa operazione. La conduttrice, oggi 57enne, ha dato l’annuncio su Instagram.
Paola Perego malattia
Paola Perego ha un tumore al rene e lo ha annunciato con un post su Instagram, invitando tutti a fare prevenzione perché questa può salvare la vita. Ha poi ringraziato tutto il team di medici e il chirurgo che l’ha operata. “Ringrazio il prof. Gallucci e la sua equipe – si legge nel post – che oggi mi ha sottoposto a nefrectomia parziale per una neoplasia. È importante fare sempre molto prevenzione, può salvare la vita”.
Moltissimi colleghi appartenenti al mondo dello spettacolo hanno commentato il post mandando alla conduttrice messaggi di buona guarigione e di vicinanza, da Giulia Salemi a Mara Venier, da Alberto Matano a Simona Ventura. Oltre a loro hanno mandato messaggi di affetto anche Sandra Milo, Ezio Greggio, Paola Saluzzi, Antonella Clerici, Adriana Volpe, Rita Dalla Chiesa e molti altri.
Paola Perego si è sottoposta ad una nefrectomia parziale per una neosplasia, scopriamo che cos’è, quali sono le conseguenze e i tempi di recupero.
Nefrectomia parziale per neoplasia: cos’è
La nefrectomia parziale per neoplasia a cui si è sottoposta Paola Perego è l’asportazione di una parte del rene con il risparmio della parte sana dell’organo. L’operazione avviene nella maggior parte dei casi a causa del riscontro di una neoplasia, ovvero una formazione tumorale, una massa di tessuto che cresce in eccesso. La causa principale per cui si ricorre a questo intervento è un tumore al rene.
La nefrectomia può essere parziale o totale di uno o entrambi i reni. Esistono tre tipi di nefrectomia: la nefrectomia radicale, la nefrectomia parziale e la nefrectomia semplice. Le modalità operative con cui è possibile effettuare una nefrectomia sono tre: la procedura chirurgica “a cielo aperto”, la e la procedura laparoscopica robot-assistita.
Nefrectomia parziale per neoplasia: tempi di recupero e conseguenze
La decisione in merito al tipo di nefrectomia da adottare spetta al chirurgo operante e dipende da vari parametri, tra cui: la stadiazione della neoplasia, lo stato di salute del paziente e la posizione della massa tumorale. Al termine dell’operazione è previsto il ricovero ospedaliero. La durata e i tempi di recupero dipendono dal tipo di nefrectomia e della modalità d’intervento: per operazioni di nefrectomia laparoscopica, il ricovero può durare una notte; per procedure di nefrectomia “a cielo aperto”, può durare anche 7 giorni.
Durante il periodo di ricovero, il personale medico applica al paziente un catetere urinario – per l’espulsione delle urine – e ne monitora periodicamente i parametri vitali (pressione, frequenza cardiaca, temperatura ecc).
Grazie ai progressi della medicina chirurgica, gli interventi di nefrectomia odierna sono alquanto sicuri e a basso rischio.
Le complicanze più comuni sono quelle classiche di qualsiasi procedura di chirurgia maggiore, ossia:
- Sviluppo di infezioni;
- Perdite di sangue (emorragie) dalle incisioni;
- “Polmonite post-operatoria”;
- Reazioni allergiche agli anestetici.
Tra le complicazioni meno comuni, meritano una citazione la ridotta funzionalità del rene rimanente (quando, ovviamente, la nefrectomia è monolaterale).
I pazienti sottoposti a nefrectomia bilaterale necessitano della dialisi per il resto della vita, esattamente come i soggetti con una grave insufficienza renale.